Dietro quelle stragi non c'� solo la mafia
Tratto da L'Unita -
intervista del 02.12.2002 di Saverio Lodato al Dott. Antonio Ingroia,
Sost. Proc.re Rep.ca Italiana, presso il Tribunale di Palermo
Il conto alla rovescia dice ormai: meno undici. Anche ieri, in una localit� segreta, una squadra di sostituti della Procura di Palermo � tornata ad interrogare a tutto campo il mafioso della montagna, il collaboratore Nino Giuffr� che, entrato con piede lento nel palcoscenico del pentitismo mafioso, sta gi� provocando sconquassi, reazioni di ambienti eccellenti, e anche tantissimi interrogativi. Il �bottino� delle sue rivelazioni non � ancora noto. Molti verbali restano coperti da segreto e ampia � la parte gi� letta, firmata e sottoscritta, che sin dall� inizio � stata coperta da omissis. Proprio in questi giorni, mentre il tempo stringe, i giudici � nel rispetto di una �legge da salotto� che stabilisce in un termine di centottanta giorni (chiss� poi perch�) il limite entro il quale devono essere rese le rivelazioni � si trovano ad operare scelte di priorit�, selezionare argomenti, privilegiare periodi, concentrare le domande. Inevitabile sacrificare in ampiezza, a scapito degli approfondimenti. Ma ad Antonio Ingroia, sostituto della Procura di Palermo, il rischio � presente. Dottor Ingroia, lei, insieme ad altri suoi colleghi, � titolare delle inchieste sui cosiddetti �sistemi criminali�, sugli eventuali mandanti esterni del delitto Lima, sulla mancata perquisizione da parte dei carabinieri del covo di Tot� Riina. Tre inchieste delicatissime, ad alto rischio e dall�esito contrastato. Hanno un filo comune. Quale? �Ci sono buchi neri nella storia tumultuosa degli eventi che si sono verificati fra il 1992 e il 1993, storia che inizia con l�omicidio dell� onorevole Salvo Lima e si sviluppa sino alle stragi, prima di Capaci e via D�Amelio e poi a Roma, Firenze e Milano. Come � noto sono aperte varie indagini, non solo della Procura di Palermo, ma anche di Firenze, Caltanissetta, che mirano proprio a fare luce su questi buchi neri. Una risposta che l�autorit� giudiziaria non ha ancora dato e che cerca di offrire. In altre parole: c�� un legame fra tutti quegli eventi che riguardano le tre inchieste citate? � l�ipotesi alla base di quelle inchieste da lei ricordate�. Di quali buchi neri stiamo parlando? Cosa c�� che non vi convince? �Non posso entrare nei dettagli delle indagini di cui, insieme ai colleghi, mi occupo. Ma � noto, ad esempio, che non � stata mai del tutto convincente l�ipotesi che la strategia criminale, iniziata con il delitto Lima, sia soltanto di matrice mafiosa�. Dunque non fu solo una vendetta mafiosa per il mancato esito positivo dell�interessamento di Lima, per la sentenza di Cassazione sul maxi processo. C�era dell� altro? �Il buco nero non � uno solo. Degli altri preferisco non parlare�. Dottor Ingroia, l�indagine Lima � sempre aperta. Quella invece sui cosiddetti �sistemi criminali�, che pure aveva alimentato tante aspettative fra gli addetti ai lavori, venne archiviata nell� autunno del 2000. Perch�? �Il pubblico ministero arriv� alla conclusione, poi condivisa dal gip, che non vi erano elementi sufficienti per provare l�esistenza di una associazione eversiva fra uomini di Cosa Nostra e soggetti estranei all� organizzazione mafiosa e provenienti da altri ambienti�. Quali ambienti? �Prevalentemente della massoneria, pi� o meno ortodossa, e della destra estrema�. E di che si sarebbero occupati questi signori tutti uniti appassionatamente? �L�ipotesi prospettata dalle dichiarazioni di vari collaboratori, di diversa estrazione criminale e geografica, era che, all�inizio degli anni �90, si fosse determinata una convergenza di interessi fra questi ambienti mafiosi e non. Con lo scopo di determinare una sorta di golpe secessionista che avrebbe consegnato definitivamente la Sicilia a Cosa Nostra�. Dottor Ingroia, in quel periodo � e la vostra inchiesta lo accert� � ci fu un gran proliferare di leghe secessioniste d�ogni tipo. Il rapporto triangolare massone-mafioso- eversore di destra, venne segnalato� �Il fenomeno ci fu. La Divisione Investigativa Antimafia, allora diretta dal dottor Gianni De Gennaro, lo segnal� con un�apposita informativa all�indomani della lunga stagione stragista�. Se ambienti non mafiosi agirono da mandanti nel delitto Lima, ed � per questo che quell� inchiesta � ancora aperta, si ha la sensazione che il legame con i sistemi criminali sia altrettanto forte. � cos�? �� un ulteriore passaggio che preferisco non affrontare in un�intervista giornalistica�. L�ultima inchiesta � quella relativa alla mancata perquisizione del covo di Riina. Avevate chiesto l�archiviazione. Il gip Vivetta Massa, invece, vi ha convocato nel suo ufficio per esprimervi le sue perplessit�. �Sulla vicenda non ho nulla da dire tranne che la Procura � in attesa delle decisioni del giudice alle quali si adeguer� Sembra fin troppo ovvio che non perderete l�occasione Giuffr�. Su argomenti come quelli trattati dalle inchieste di cui lei � titolare, un collaboratore che dal 1987 siede nella commissione di Cosa Nostra, forse qualche parola potrebbe dirla. O ve l�ha gi� detta? �Naturalmente non le posso dire nulla. Certamente la collaborazione di Giuffr� non � un�occasione da sciupare�.
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